L'attimo fuggente

Ci troviamo all’Accademia Welton, scuola elitaria e conformista nel Vermont, dove John Keating, nuovo insegnante di materie umanistiche sconvolge e sgomenta con i suoi metodi di insegnamento sicuramente alternativi.

Siamo nel 1959 e gli unici che sembrano apprezzare l’originale professore sono gli alunni della sua classe. Oltre ad uno spiccato senso dell’uomorismo ed un’intelligenza pungente Keating prpone come metodo pedagogico la poesia come centro di tutto, attorno alla quale far ruotare qualsiasi cosa, sviluppando lo spirito creativo dell’individuo ed elevando i suoi ragazzi alla contemplazione e l’amore per Keats, Withman o Sheakespeare.

Tra gli alunni spicca Neil Perry che con alcuni suoi compagni fonda la “società  dei poeti estinti” (titolo anglosassone originale) che di notte lasciano l’Accademia per riunirsi in una grotta per scambiarsi pensieri e recitare poesie

Un duro clpo per il conformismo dell’Accademia che con la paura e la vigliaccheria delle minacce cercherà  piano piano di sgretolare la società  dall’interno.

Un finale molto significativo e forte per un film che regala un paio d’ore in una realtà  molto profonda, fatta di amicizia, di voglia di espressione e tanto amore per la cultura amata più ce indottrinta.

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