Fermo restando che dovrei scrivere di più su questo spazio, faccio presente ai miei 5 lettori che da oggi:

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Mettila verso le 13 o 14 (cit.)

giorgio faletti-2

Mi piace pensare che anche se non ci sei più riesci comunque a strapparmi un sorriso:

mam: Chi è morto?
luk: Faletti, Giorgio Faletti
mam: Chi, quello dei Pooh?
luk: Sì, mamma, quello dei Pooh -.-‘

Non dimenticherò mai le ore piacevolissime passate sui tuoi libri,
grazie.

Tra qualche anno probabilmente potremmo avere un filmato del genere con me come protgonista..

Per il momento lascio la versione di Billy – da imitare anche questa – per augurare a tutti un sereno natale ricco di tante belle cose, come quelle del video qui sotto 😉

Napoli, via campegna incontra via coriolano, così...
Napoli, via campegna incontra via coriolano, così...

quanto paga la mia famiglia per AVERE un cumulo di immondizia sotto casa..
quanto paga la mia famiglia per AVERE un cumulo di immondizia sotto casa..

Vivere in una società civile non ha prezzo.

Per tutto il resto c’è Mastercard®

Questa vuole essere una lettera aperta al presidente, ai ministri, a quanti hanno un ruolo attivo nella questione, ma anche semplicemente ai nostri cugini del nord che ci guardano spesso con disprezzo, rammarico o compassione.

Io non passo le giornate a correre dietro alle ragazze,

cerco di costruirmi un futuro addormentandomi sui libri o facendo i salti mortali per tirare su qualche soldino per potere un domani garantire ai miei figli un tenore di vita decente, civile.

Scrivo essenzialmente per capire però certi meccanismi, quando metto la faccia in qualcosa

cerco di evitare che i fatti mi contraddicano e mi sputtanino. Quindi siccome da buon ingegnere cerco sempre di farmi pervadere dai dubbi, me n’è sorto uno: “Non è che stiamo pagando per avere la spazzatura invece che per prelevarla?”. In questo caso credo di dovere all’errario parecchi soldi!!!

Tutti abbiamo riso nel capolavoro di Benigni e Troisi

quando dovevano pagare al tonto esattore il fiorino, tributo per il loro passaggio. Nel medioevo il tributo era, in ottica feudale, il simbolo del potere e dello sbilanciamento sociale. Oggi nella società civile è un contratto tra stato/regione/comune e cittadino, con obblighi da ambo le parti. Ma non ci siamo allontanati di molto a ben vedere, se non addirittura finiti all’assurdo che se il cittadino non paga i piccioti di equitalia vengono a riscuotere il tributo (o pizzo che dir si voglia, a questo punto) e se la spazzatura aumenta delle strade aumenta il tributo invece di diminuire (rivoglio il feudalesimo!).

Chiudo congedandomi con una storia che su questa questione mi lasciò shoccato e di cui purtroppo non riesco a recuperare il link. In un forum, sull’infinita questione dell’immondizia, un padre dichiarava che il figlio, giocando su una console portatile ad un gioco in cui l’obiettivo era di costruire una città, non aveva data la possibilità di aprire la città ai potenziali cittadini se non assicurando di avere funzionante ed a regime un sistema di smaltimento rifiuti. E poi si chiedono come mai uno si rifugia nel cyberspazio

Ringrazio chi fino a qui ha letto, chi fino a qui ha tirato su quell’angolo di bocca in un sorriso amaro. Se pensi che possa servire ad altri quanto scritto, condividi, commenta, se invece ci sono delle inesattezze ti prego di comunicarle sotto qualsiasi forma 😀

Mio padre e tanti suoi coetanei è andato sulla luna prima di molti altri, leggendo semplicemente “Dalla terra alla luna” di Jules Verne.

Potremmo definire questo post come un classico del blog o per dirla alla serie tv un post di mitologia del blog.. si parla infatti di “realtà che supera l’immaginazione” originale tagline del  blog..

Materia + Antimateria
l'incontro di due particelle duali

In questi giorni infatti, il cern – quel centro che ha quel grosso tubo a forma di ciambella dove fanno fare le macchine tozzi tozzi alle particelle – è riuscito ad imprigionare uno sputacchio di antimateria appena creato. Non sono riusciti proprio a superare l’immaginazione di Dan Brown e farla portare in giro per Roma come in Angeli e Demoni, mostrando in giro un tubo con sopra una grossa scritta “Danger! Don’t open and please keep battery in charge” però hanno superato sicuramente i precedenti limiti in termini di osservabilità di queste curiose particelle specchio. Al di là delle affascinanti questioni fisiche ed etiche come la ricostruzione del big bang, la formazione di buchi neri controllati, la violazione della simmetria CP, la solita diatribba tra scienza buona e scienza cattiva, che sono concetti su cui non potrei dissertare in maniera completa visto il diverso ambito di cui mi occupo, la questione che volevo affrontare è un’altra.

In questi giorni tutti i giornali e le fonti di informazione che ho consultato chiaramente citano l’opera di Brown (che ricordiamo essere nella mia libreria e di cui sono un accanito lettore senza troppe pretese) dimenticandosi forse due grandi anticipatori della questione, non tanto sul piano tecnico dell’imprigionamento dell’antimateria, quanto sulla sua stessa esistenza e della sua feroce tendenza nichilista quanto incontra i cugini materiali.

Nel 1979 Micheal Ende (un tedesco) scrive il primo capitolo della Storia infinita che molti di noi hanno sicuramente conosciuto sul piccolo schermo. Nel libro (nel film) il mondo di fantasia (il Regno di Fantasìa, appunto) letto da Batiano è minacciato dall’incalzare del Nulla (das Nichts) che avanza per inglobare fette del Regno (in effetti l’annichilimento non è detto che non possa rappresentare un tunnel per il passaggio al lato oscuro).

Chi ama King – come il sottoscritto – ed ha avuto la fortuna di vedere i “simpatici” batuffoli di polvere dalle terribili bocche voraci avrà altresì notato un certo parallelismo con il senso di angoscia prodotto da un eventuale buco nero generato sulla terra e pronto a papparsi tutto come i langolieri, antagonisti della novella di King nella raccolta Quattro dopo mezzanotte. Lì le bestiacce mangiavano gli sfaticati e quanto a loro tiro in un mondo in cui “il tempo sta per finire“, concetto che ricorre in King anche in altre opere.

Insomma un post di riflessione, dovuto ad un blog che è nato con un occhio critico a tutto ciò che la curiosità nella vita spinge a far nascere sorpresa o meraviglia; spero di non aver fatto perdere troppo tempo ai miei cinque lettori..

Mi ero ripromesso di non farlo ed invece…

Forse scriverne mi aiuterà a farmene una ragione ed andare avanti 😀

Sei anni, sei stagioni e tanto materiale, molto salvato, troppo buttato e tanto risvegliato. Peccato forse che in una maniera troppo confusionaria per molti, peccato aver nascosto troppo bene quello che era il filone portante, la vera chiave di lettura. Peccato, ma anche no!

Tanto di cappello al Mastro J ed i due Tessitori. Infiniti – troppo infiniti – che sono riusciti – perché ha funzionato, è innegabile – a fare quello che tante altre serie tv hanno fallito: lo spettatore al centro, partecipe. Ma non banalmente alla web 2.0 come reali contributori o contribuenti in trame, ascolti e merchandising ma alla vecchia maniera, quella di un libro che ti avvolge e ti lascia completare quei particolari che sembrano insignificanti ma che di fatto ne costituiscono la vera magia, la quinta essenza.

Riferimenti, rimandi continui a culture orientali, filosofia, scienza e chi più ne metta. Solo che ad un certo punto si è raggiunto come un punto di saturazione, uno stallo. Ed ecco allora i vari John Lennon e Gengis Khan, buchi di copione, incongruenze a cercare di seguire il tutto come se sempre si inciampasse in qualcosa.

Non posso andare oltre perché non voglio rovinare la sorpresa del finale a chi legge e ancora deve concludere la sua visione. Se solo mi permettete un consiglio di lettura visione evitate di essere ipercritici ma cercate di seguire molto i dialoghi, le singole frasi, che molto è nascosto e neanche tanto velatamente, è solo che noi siamo troppo abituati ad una tv che non ci considera intelligenti ma stupide scimmie urlatrici abituate ad avere la pappa pronta e senza pensare che spesso quello che conta è andare avanti oltre.

Quello che devo a lost in questi anni è stato proprio il permettermi di approfondire certe tematiche, molti temi importanti, in una maniera soft ma al tempo stesso profonda, senza quei banalismi della tv alla quale più che abituati siamo assuefatti.

Le chiacchiere, lo scambio di idee, il confronto rendono la nostra vita ogni giorno meno piatta; la scelta, le decisioni, giuste o sbagliate che siano aggiungono un punto sulla scacchiera contro la morte.

Detto questo saluto tutti i compagni di viaggio di quest’altra piccola avventura e mi congedo con una piccola teoria – che come tutte le altre può sembrare banale – che avevo già inserito come easter egg nella mia tesi (scritta l’estate scorsa, ben prima di oggi) che in questa stagione ha avuto un minimo di convalida: il vero nome di Smokey o MIB o uomo nero che sia potrebbe essere Esaù

A tutte le fan e gli amichetti del cuore, il mio numero vodafone 3473138*** passerà a 3 (l’operatore, non è che avrò tre numeri uguali!) da lunedì 18 gennaio 2010.

Voi direte: e tanta caz?

In effetti lo penso anche io.. ma c’è ancora gente che mi chiama e messaggia.

Persino dopo avermi conosciuto di persona o_O.
La gente sta male!

luke’s entertainment

oggi mi arrivato il seguente messaggio da vodafone:

dal 1/10 Vodafone semplifica le tariffe: il tuo piano sarà VF Italy. Info su piano, scelta atri piani e recesso ect ect

La mia prima reazione è stata: tu sei?

Poi ho dato al messaggio una possibilità, l’ho riletto:

dal 1/10 Vodafone semplifica le tariffe perchè cosa c’era di difficile prima? che pagavo troppo poco?

il tuo piano sarà VF Italy VF sta per vaffanculo?

Info su piano, scelta atri piani e recesso ed il decesso non lo comprendete?

ho dato un occhio alla tariffa

  1. aumento di due cent al minuto su voda
  2. aumento dello scatto a 16 cent
  3. fortunatamente sms sempre a 10 cent [se mi tolgono questo ciao voda]
  4. 40 centesimi su altri operatori

QUARANTA CENTESIMI? ma stanno fuori? e non costa di meno crescere ed ammaestrare un piccione viaggiatore o recarsi di persona presso il destinatario della telefonata?

mah, queste semplificazioni…

Ecco come avrei impostato io il messaggio:

Caro Luca,

visto che in questi anni con la tariffa city che si ricorda la preistoria sei stato cacchio di farci vedere i sorci verdi pagando na miseria è anche ora che la ruota giri e poi cacchio: almeno così ci farai l’onore di farci più di due ricariche all’anno su quel citofono che ti porti dietro!

Ciao, zia Voda

Ecco questi sono gli operatori del domani, all’insegna della trasparenza! Altro che antitrust!

per chi si fosse perso l’episodio precendente: come fui assunto a vergin radio.

In settimana molto deluso dalla vicenda – non avendo avuto alcuna risposta dallo staff di vergin (avevo inviato a tre indirizzi diversi della radio) – mi sono ostinato ad averla vinta e siccome m’ero messo in testa ke la canzone potesse essere dei Verve mi sono deciso a fare delle ricerche più approfondite ed ho scoperto ke il mio “my love, my love” del ritornello altri non era che un “my Lord, my Lord” e che si trattava proprio di Sonnet dei Verve che posterò nel post successivo a questo 😀

Buon ascolto e poi non dite ke non vi tratto bene 😀